L’idea di costruire uno strumento che incarnasse l'anima della mia famiglia mi solleticava da un po’. Lavoravo. Tra tagli di abete rosso e palissandro indiano, colle, frese, lime, morsetti, pialle, cercavo uno spunto.

Il compensato che papà recuperò dalla chitarra che costruì per iniziarmi alla musica mi diede il LA: avevo 5 anni quando me la regalò, ricordo la gioia mentre la strimpellavo e lo sdegno quando i miei cugini la distrussero (nessun rancore, eh). Papà usò il compensato della chitarra sfasciata per riparare il tavolo della cucina ed io che un paio di mesi fa l’ho smontato per restaurarlo, ho avuto un tuffo al cuore riconoscendo quel pannello di legno.

Da sempre a casa nostra, ogni materiale, ogni oggetto ha almeno un secondo utilizzo, spesso creativo: l’arte del riciclo accomuna me e la mia famiglia quasi quanto la musica.

L’idea di una slide fatta con pezzi appartenuti ai miei avi ed arrivati a me, parve perfetta.

Ingredienti: compensato dalla mia prima chitarra, pitch pine dalla prima scala della nostra casa costruita dal nonno di mamma, pitch pine dalla scala che papà costruì per rimpiazzare quella originaria.

Limai, tagliai, piallai, saldai, rifilai, levigai, carteggiai, incollai, lisciai, verniciai, forai, fresai. La slide ha preso forma e ricorda tanto la mia famiglia: solida, umile, nobile. Un rocchetto di legno e due bottoni, portati in dote da Silvia, fanno da manopole. Non manca nulla alla slide. Né alla mia storia.